Poeti e scrittori contro la pena di morte
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Descrizione:
La storia dell'uomo è stata una lotta incessante per far prevalere il diritto sull'abuso, le regole della libertà sulle tante tirannie.Quando finalmente si imposero i principi fissati dal diritto naturale, solo una parte della strada era stata compiuta. Dante avrebbe detto: "Non era camminata di palagio ma natural burella".Il primo dei diritti - il diritto a non essere privati della vita tanto più dal proprio Stato - veniva continuamente deriso nelle piazze dell'intera Europa, la pena di morte vissuta come un monito imponente, celebrata pubblicamente secondo un preciso e ricco cerimoniale. L'uso del patibolo seminava il terrore per ottenere obbedienza. La Toscana pose fine a questa pratica incivile con il nuovo codice criminale del 30 novembre 1786 che attingeva a piene mani dalla cultura giuridica del Beccaria. Scrisse Pietro Leopoldo: "Dovrà rimanere con legge per sempre abolita la pena di morte per la ragione che nessun membro della società ha potuto trasferire nella medesima un diritto che non ha lui stesso sulla propria persona". Nessun altro Stato, né in Europa né al mondo, lo seguì.La Festa della Toscana si terrà dunque ogni anno e ogni anno sarà una festa di popolo e delle istituzioni, una festa corale perché le tante eredità siano forza di ispirazione, un punto d'appoggio per rinnovare creatività e responsabilità critica.
Editore:
Le Lettere
Collana:
Contrappunto 13
Codice:
celeste
Scaffale:
America
Autore:
a cura di Alba Donati
Categoria:
Narrativa