Miti e letterature precolombiani Inca
Descrizione:
Nel gennaio del 1533, dopo quasi vent'anni dal suo primo sbarco, Hernando Pizarro può dire di aver conquistato, non senza aver dovuto fronteggiare la fiera resistenza della popolazione indigena, l'attuale Perù, una parte del vasto impero degli Inca. Si tratta di un territorio che si estende lungo la catena andina, con a occidente il più ampio oceano della terra, a oriente la barriera impenetrabile delle foreste amazzoniche, e a sud le regioni desertiche dell'Araucania e della Patagonia. In questo immenso e isolato territorio, gli Inca, un popolo di uomini austeri e forti, avevano saputo assimilare i valori e le tradizioni delle più raffinate civiltà che li avevano preceduti. Dotati di un innato senso pratico e di una straordinaria abilità organizzativa, ebbero rapidamente il sopravvento. Abili nell'amministrazione della cosa pubblica e disciplinati sudditi, gli Inca, non possedendo un sistema di scrittura, avevano una ricchissima tradizione orale, ed era diffusa la casta di storici di professione che la custodiva e aveva il compito di tramandarla. Tuttavia degli Inca, fortunatamente, non ci sono rimaste solo le rovine grandiose delle loro fortezze e dei templi: la loro lingua, il quechua, assunse la funzione di mezzo espressivo e simbolico della resistenza antispanica durante il sedicesimo secolo, per poi diventare nei secoli successivi la battaglia di una civiltà, quella andina, decisa a conservare le proprie tradizioni culturali e letterarie. In questa luce va letta la raccolta di testi letterari degli Inca, come la poesia tradizionale e religiosa, la poesia lirica, il teatro, la prosa didattica e quella narrativa.
Editore:
Sonda
Codice:
celeste
Scaffale:
America
Autore:
Josè Alcina Franch
Categoria:
Narrativa